Guerra Ucraina, a Milano tutela legale gratuita per minori

18 mar 2022
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Arrivano in Italia con un conoscente, o più spesso da soli. Con sé hanno un numero di telefono, un indirizzo, a volte neanche quello. Sono i minori non accompagnati che nel nostro Paese cercano un rifugio. Stando ai numeri diffusi dal Tribunale dei Minori, nel 2021 nella sola Milano, ne sono arrivati 800, nei primi due mesi di quest'anno oltre 200. Una situazione che si è aggravata ulteriormente, a partire dal 24 febbraio, quando in Ucraina è iniziata la guerra. Per dare un supporto e soprattutto una tutela legale, ai minori non accompagnati, come prevede la legge numero 47 del 2017, provenienti dall'Ucraina, l'Ordine degli Avvocati di Milano ha stilato un elenco che oggi conta circa un centinaio di nomi di avvocati, che volontariamente, si offrono di assumere l'incarico di tutori legali di questi bambini, che a loro tutela appunto, vanno sempre registrati. "È una cosa molto importante, perché molti di questi bambini arrivano che non hanno, per esempio la vaccinazione. E anche solo per la vaccinazione, è necessario un consenso. Il consenso non lo può prestare il bambino. Il consenso lo presta, appunto, questo tutore, questo tutore legale. E poi pensiamo all'inserimento nelle scuole, pensiamo alle attività. Il tutore ha anche il ruolo di vigilare su quel minore." Minori ma non solo. Dal 7 marzo, l'Ordine ha messo a disposizione di tutti i profughi ucraini, un vero e proprio sportello gratuito per dare una consulenza legale a chi ha bisogno di informazioni. Tra le anime di questo sportello, c'è anche Darya Kondratyeva, avvocata Ucraina che da 15 anni vive a Milano e che da settimane risponde alle più disparate richieste di aiuto. "Spieghiamo come viene compilata la Dichiarazione di Presenza, la Dichiarazione di Ospitalità per le persone che ospitano questi rifugiati. Principalmente le richieste, attualmente, sono di questo tipo." Dismessa la toga, il cuore di Darya torna in Ucraina, a quella guerra che sente sulla sua pelle. "È anche un mio dolore personale, in quanto io sono originaria di Kharkiv e i miei parenti abitano lì. Io e mio marito abbiamo preso un aereo, siamo arrivati in Polonia per prelevarli proprio al confine. In questo momento sono molto scossa moralmente per quello che sta succedendo. Però sono anche felice di far parte di questa comunità talmente generosa è talmente solidale.".

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