Sara aveva 22 anni, una notte di maggio del 2016 è stata strangolata e poi data alle fiamme. A ucciderla il suo ex, Vincenzo Paduano, che non l'aveva mai sfiorata prima, nei due anni di storia, eppure le usava violenza in altra forma, la manipolazione affettiva. Il legale del papà di lei ha deciso di raccontarla in un libro: "Il padrone". Il padrone era Vincenzo, ma sono tutti quegli uomini che non si fermano di fronte ai no, che hanno bisogno di sequestrare emotivamente il partner per poter compensare le loro inadeguatezze e le loro insicurezze e quelle ad uso padronale del rapporto: il possesso, il dominio, il controllo. Paduano è stato condannato all'ergastolo pur nel rito abbreviato, ha inciso il reato di stalking. Per il giudice un vero e proprio controllo militare dell'uomo su Sara. Lei e la mamma ridevano dei suoi atteggiamenti oppressivi, mai avrebbero pensato a un epilogo del genere. Purtroppo ignoravamo, proprio ignorare nel senso di non conoscere la pericolosità di questi atteggiamenti. Purtroppo li abbiamo sottovalutati. Voleva sempre sapere dove stava, chi frequentava analizza come era vestita, entrava in merito anche al colore dei capelli. Se avessimo avuto la consapevolezza della pericolosità che questo atteggiamento morboso davanti a un rifiuto di Sara netto avesse portato a questa tragedia, certo ci saremo attrezzate. E per questo, per conoscere, che la famiglia di Sara vuole parlare della sua storia, raccontarla, soprattutto ai giovani. La signora Tina già lo fa insieme al suo legale. Abbiamo fondato un'associazione che si chiama "Cassandra D" con Tina, con altre donne. Andiamo nelle scuole proprio per questo, per fare prevenzione e far capire che bisogna riconoscere i segnali. C'è molta risposta da parte dei ragazzi, sono interessati, chiedono perché molti di loro si riconoscono in queste dinamiche. Da questa storia si è mosso tanto e forse c'è un un primo passo per un vero cambiamento culturale. E adesso si aggiunge questo libro, che l'autore rivolge non solo alle donne. Mi auguro possa giovare agli uomini, a farli riflettere, a farli conoscere in alcuni comportamenti che sono rivelatori di un modo di essere ossessivo compulsivo.