Nel giorno dell'incontro tra Giorgia Meloni e Viktor Orban arriva una nuova denuncia dell'attivista detenuta a Budapest per aver aggredito due neonazisti. "Abbiamo il dovere di vigilare affinché tutte le norme Comunitarie che riguardano il rispetto dei diritti del detenuto vengano assolutamente applicate anche in Ungheria. Lo abbiamo fatto fino ad oggi, abbiamo ottenuto, credo, dei risultati positivi, continueremo a farlo anche domani". Il Ministro degli Esteri, l'8 febbraio, terrà un'informativa urgente alla Camera sul caso Salis. Il capo della Farnesina ha anche ribadito che è un errore trasformare una vicenda giudiziaria in una vicenda politica, riferendosi alla polemica tra Matteo Salvini che dice: "se Salis fosse condannata non la vorrei più in classe", e il padre di Ilaria, il quale ha annunciato una querela nei confronti del Vicepremier. Critica gli esiti dell'incontro tra Meloni e Orban la segretaria del PD, Elly Schlein, che su Facebook scrive: "Orban ha dichiarato che dopo le elezioni Europee entrerà nei conservatori con Giorgia Meloni e Meloni lo accoglierà a braccia aperte, perché le sue non sono legate con le catene". "Secondo me il Ministro degli Esteri Tajani e la Presidente del Consiglio stanno facendo il loro lavoro, Salvini sta facendo il suo lavoro. E il lavoro di Salvini è lucrare sulle sofferenze umane qualche decimo di punto di voto. Lo è sempre stato, cambiando posizione a destra e a manca come gli capita. Io non voglio fare polemiche con il Governo italiano su questo, perché penso che oggi dobbiamo essere uniti". La Lega alza il livello dello scontro, alludendo a una vicenda giudiziaria chiusasi con sentenza di condanna per Ilaria, confermata in Cassazione il 3 luglio scorso, per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale. In piazza, in difesa della Salis, scende intanto Italia Viva, con un sit-in a Roma dei suoi parlamentari assieme a quelli di +Europa e un grande striscione esposto davanti all'ingresso dell'ambasciata d'Ungheria.