Incendio a Milano, inchiesta su concessione e manutenzioni

01 set 2021
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Sono 70 famiglie, ci vorranno ancora dei giorni. Continua sotto la guida attenta dei Vigili del Fuoco l'operazione di recupero delle poche cose che si possono ancora salvare. I residenti raggiungono i propri appartamenti camminando nelle pozzanghere, scavalcando calcinacci e attraversando porte deformate dal calore. Ancora off limits tre piani: il quattordicesimo, il quindicesimo e il sedicesimo, dove si sono registrati i danni maggiori e che sono ancora pericolanti. Nella devastazione si intravedono appartamenti moderni e risulta ancora più grottesco che tutto questo sia bruciato in pochi minuti. L'inchiesta per incendio e disastro colposo è ancora a carico di ignoti. Gli investigatori stanno facendo una mappa completa delle società coinvolte nei lavori e alcuni nomi potrebbero finire presto nel registro degli indagati, in vista degli accertamenti irripetibili sui reperti. È un'inchiesta ad ampio raggio: dalla concessione edilizia, che risale all'epoca Albertini, fino agli ultimi interventi di manutenzione sugli impianti elettrici e antincendio. Perché più di una cosa non ha funzionato. Primo: un imprevisto ha scatenato l'incendio al quindicesimo piano. Secondo: i materiali del rivestimento non erano ignifughi e hanno alimentato l'incendio. E terzo: l'allarme sonoro antincendio non è entrato in funzione. Il custode ha detto ai PM che i contatori della luce erano spenti nell'appartamento dove tutto è iniziato. Da dove allora ha preso origine il corto circuito? E poi, quei pannelli esterni bruciati in un lampo sulla carta di alucobond, lo stesso materiale usato per la Grenfell Tower londinese nel cui rogo persero la vita 72 persone. Possibile che dopo quel precedente e al netto del discorso sulle normative nessuno si sia posto il problema? Gli sfollati vedranno il Sindaco tra qualche ora. Vogliono sapere, tra le altre cose, chi pagherà il conto. Secondo il loro avvocato esiste un vuoto normativo, nessun obbligo per i costruttori ma solo linee guida. In più sono trascorsi 10 anni dalla fine dei lavori e potrebbero esserci prescrizioni.

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