La prima pista è quella dell'errore umano. I magistrati di Termini Imerese indagano sull'incredibile naufragio del veliero Bayesian, 22 persone a bordo e 15 superstiti di proprietà del tycoon inglese Mike Lynch. Un lampo per morire poco meno di un minuto e la barca è affondata a causa di una tromba d'aria, a quasi un chilometro dalla terraferma sulla rada di Porticello lo scorso lunedì all'alba. Una tempistica che solleva dei dubbi avvalorati da alcuni elementi subito riferiti dai soccorritori. La deriva della barca lunga 56 metri era in posizione alzata si tratta di un contrappeso in questo caso mobile sulla chiglia dell'imbarcazione, necessaria a bilanciare l'imponenza dell'albero il più grande del mondo in alluminio 71,3 m. Un boccaporto sul ponte superiore era aperto avrebbe potuto quindi favore l'entrata dell'acqua. La barca costosissima costruita nel 2006 disponeva di un sistema automatico che avrebbe dovuto sigillarla in caso di pericolo ma sembra non aver funzionato. Gli investigatori stanno cercando inoltre di chiarire se la posizione appena fuori dal porto fosse corretta in una notte in cui era stata diramata l'allerta maltempo. Il Capitano è stato ascoltato per oltre due ore come persona informata sui fatti dagli inquirenti per ricostruire la cronaca. James Catfield 51enne neozelandese ha una lunga esperienza alla guida delle navi di lusso. Al Capitano è stato chiesto di ricostruire i minuti che hanno preceduto il naufragio, come pure le ragioni delle sue scelte. Per tutta la giornata I Magistrati hanno raccolto testimonianze di altri superstiti trincerati in un resort con vista sul luogo della tragedia. Sott'acqua a supportare i sommozzatori un veicolo robotizzato in grado di immortalare immagini e utili dettagli a 50 metri di profondità, dove si trova il relitto. Una delle vele più costose e curate al mondo ingoiata in un attimo dalla tromba d'aria che il Capitano avrebbe raccontato di non aver visto arrivare.