C’è chi inconsapevolmente o forse no, per cogliere il brivido, si ferma a filmare sui binari. C’è chi, come questo ragazzino, invece, sfida la sorte e balza via dai binari un secondo prima di essere travolto. C’è chi è un po’ distratto, e non vede arrivare il treno. Il fischio acuto lo salva in extremis. Ma c’è anche chi, per spavalderia o per fare una bravata, sui binari ci lascia la vita. È un attimo, un istante che segna inesorabilmente il nostro destino. L’ultimo episodio, il caso del tredicenne investito da un treno a Soverato, in Calabria, mentre si trovava sui binari, in compagnia di due coetanei. La mortalità per incidente ferroviario accidentale nel 2016 è aumentata del 63 per cento rispetto all’anno precedente, ed è costata la vita a 98 persone, 72 delle quali investite. Distrazioni, imprudenze, atteggiamenti scorretti alla base degli incidenti: nel 56 per cento dei casi per la presenza vietata nella sede ferroviaria, nel 28 per cento per attraversamento sui binari, nel 16 per cento, invece, per comportamenti anomali o impropri dei viaggiatori: “Le bravate sicuramente si stanno diffondendo. Lo scorso anno abbiamo registrato un aumento rispetto all’anno precedente, sono una categoria marginale”.