Gli ospedali e i Pronto Soccorso italiani stanno attraversando una delle stagioni influenzali più difficili degli ultimi 15 anni. Oltre al Covid, medici e pazienti devono fare i conti anche con l'A/H1N1, che spesso viene erroneamente definito "virus dell'influenza Suina" e che ha già provocato alcune vittime in Italia. Ma che cos'è l'A/H1N1 e perché non deve essere definito un virus dell'influenza suina? Partiamo dall'origine. Il virus A/H1N1 venne isolato per la prima volta in Messico nel 2009. È, per così dire, imparentato con il virus dell'influenza spagnola che tra il 1918 e il l 1920 fece decine di milioni di vittime in tutto il mondo. Come ha sottolineato il Direttore Sanitario del Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, si tratta del frutto della ricombinazione di virus umani e animali all'interno di un suino. Proprio per le sue caratteristiche non è un virus zoonotico, ovvero un virus animale che si è adatto all'uomo. Si tratta in realtà di un patogeno umano che ha subito un rimescolamento e un'evoluzione insieme ad altri virus all'interno di un organismo animale. L'errata etichetta di influenza suina deriva da una semplificazione giornalistica adottata dopo la scoperta di A/H1N1 e la sua diffusione in diversi paesi del mondo. In realtà già dall'inizio l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva chiesto di non definirlo virus dell'influenza suina, proprio per le sue caratteristiche diverse rispetto al virus zoonotici. L'influenza suina propriamente detta e invece un'infezione virale acuta delle vie respiratorie dei maiali causata da virus influenzale di tipo A. La trasmissione intraspecie è un evento rarissimo. L'A/H1N1 è una delle ragioni per cui i pronto soccorso e gli ospedali italiani sono rimasti sotto pressione per tutti questi mesi. Si tratta in realtà del ceppo principale dell'influenza presente in questa stagione. L'influenza causata da A/H1N1 presenta i sintomi della maggior parte dei virus influenzali. Naso chiuso o altre manifestazioni respiratorie, febbre oltre i 38°, spossatezza, dolori muscolari. In soggetti fragili, anziani e malati, può però avere conseguenze anche più pesanti per l'organismo fino ad arrivare nei casi più gravi alla morte. Per queste categorie infatti, la vaccinazione è raccomandata all'inizio della stagione influenzale.