Li ha uccisi il buio, l’acqua torbida ed il panico. Aveva poco più di 13 anni, Lara, appassionata di immersioni, 42, invece, il suo strutture, il sub Antonio Emanato, titolare di una scuola di inversione di Baia, in provincia di Napoli. La melma portata dalla corrente li ha bloccati nella grotta a circa 15 metri di profondità. Il panico ha consumato in fretta l’ossigeno delle bombole, il buio li ha inghiottiti. Secondo la prima ricostruzione, sembra che Antonio Emanato abbia provato a passare la propria bombola alla ragazza per cercare di salvarla. Si erano immersi nello specchio d’acqua tra Ischia e l’isolotto di Vivara, nella Secca delle Formiche. Il corpo dell’uomo è stato portato in superficie dalle squadre di soccorso dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera, ed è stato messo a disposizione della magistratura per l’autopsia. La sua attrezzatura, invece, è stata sequestrata. Il corpo della ragazza è stato recuperato con grande difficoltà, a causa dell’acqua torbida. Ancora due vite che la passione per le immersioni si è portata via. In tre persero la vita l’anno scorso a Palinuro, in provincia di Salerno; altri quattro, nel 2012, sempre nella stessa località del Cilento. Il bilancio è di nove morti in cinque anni. A Bacoli il sindaco ha deciso di dichiarare il lutto cittadino. Da lì provenivano il maestro e l’allieva, uniti dalla passione per il mare.