I numeri che abbiamo a disposizione confortano lungo la direzione che c'è una progressiva flessione del numero di nuovi contagi, così come c'è un evidente calo di tutte le persone che hanno necessitato di ricovero ospedaliero, soprattutto nelle terapie intensive. Basti pensare che oggi, rispetto alle terapie intensive, siamo poco sopra a 250 persone ricoverate, quando nel giorno di maggior picco, esattamente il 3 di Aprile eravamo largamente sopra le 4000 unità. Questo però non deve indurci, come lei ha giustamente sottolineato, ad allentare tutta una serie di comportamenti improntati alla responsabilità individuale. Infatti per quanto i numeri siano marcatamente più ridotti rispetto a quello che abbiamo osservato in passato, tuttavia il fatto che documentiamo ancora dei numeri di tamponi positivi di una certa consistenza indica inequivocabilmente che il virus continua a circolare, seppure in maniera sempre meno espressa, e quindi dobbiamo continuare su questa linea di prudenza, fino ad arrivare auspicabilmente a ridurre a zero i contagi nel nostro Paese.