"La nostra materia prima è la carta macero che arriva qui sul piazzale in materia solida e deve venire frazionata meccanicamente con l'aiuto di acqua. C'è già un grande assorbimento di energia per la prima fase, per poi passare alla fase successiva che è quella di raffinazione, di lavorazione e poi, infine, nella continua dove abbiamo nella prima parte l'assorbimento elettrico e nella seconda quello dell'asciugamento, per cui un assorbimento termico. Ecco spiegato il motivo per cui le cartiere vengono definite energivore. Questa è la Bartoli Spa, produce cartone per uso industriale e stoviglie monouso in polpa di cellulosa. Il titolare ci mostra il picco dei costi per gas metano. "Questo grafico è un diagramma dell'evoluzione del costo dello standard metro cubo di gas, ovvero si può vedere che a marzo era 0,25 euro per andare poi a novembre a 0,75, quindi triplicato, e finire a dicembre l'anno passato a oltre l'1, quindi un aumento, se rapportato poi alle fatture, di oltre il 400%". Le conseguenze sono già visibili: delle due macchine per la continua una è ferma perché su alcuni mercati l'azienda non riesce più ad essere competitiva. Altro problema: con una filiera piuttosto lunga è difficile impostare un'adeguata politica dei prezzi. Tutto il territorio del distretto cartario Lucchese è particolarmente colpito dagli aggravi dell'energia. "Alcune aziende stanno anche valutando il fermo degli impianti. Conviene stare fermi piuttosto che lavorare. Da questa situazione credo che si debba uscire con degli interventi strutturali". In Italia -suggerisce il nostro interlocutore- si potrebbe intervenire con maggiori estrazioni di gas dall'Adriatico, ma sulle prospettive energetiche il dibattito è da sempre molto energico.























