Mafia, arrestato architetto impiegato nel comune di Limbiate

27 mar 2024
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In questi 14 mesi dall'arresto del boss il capo della procura di Palermo lo ha ripetuto più volte: la trentennale latitanza di Messina Denaro è stata resa possibile da un intreccio di relazioni e affari in quella che ha definito la borghesia mafiosa, in cui il capo mafia trapanese ha trovato sostegno e supporto e che continua ad essere omertosa, connivente e attiva, non solo in Sicilia. Uno dei tre insospettabili arrestati, nell'operazione del ROS dei comandi provinciali dei Carabinieri di Trapani, Milano e Monza e Brianza, è un architetto trapanese, impiegato nel comune di Limbiate, con l'incarico di gestire decine di progetti finanziati con il PNRR. Massimo Gentile parente del marito dell'amante storica del boss, Laura Bonafede, secondo l'inchiesta della DDA, nel 2014, Gentile prestò la sua identità al capomafia che con questo documento poté acquistare un'auto e una moto andando di persona in una concessionaria a Palermo e poi in banca, a prelevare l'assegno da consegnare al rivenditore. Oltre alla carta d'identità di Gentile in quegli anni, dal 2007 al 2017, secondo gli inquirenti Messina Denaro avrebbe utilizzato il cellulare intestato ad un operaio di Mazara del Vallo, Leonardo Gulotta, e avrebbe beneficiato di tutte le cure mediche necessarie grazie alla compiacenza di un tecnico radiologo di Trapani, Cosimo Leone, che di Gentile è cognato e che gli permise di sottoporsi ad una TAC d'urgenza scavalcando le lunghe liste d'attesa nell'ospedale di Mazara, in cui poi il boss, ancora latitante, fu anche ricoverato dopo la scoperta del tumore. Il quadro di connivenze in favore del latitante, fuori e dentro le strutture sanitarie, sta assumendo dimensioni allarmanti, in un contesto che finora non ha mostrato alcun spirito collaborativo e Messina Denaro continua ad essere venerato e protetto anche dopo la morte, così scrive nella misura cautelare il Gip di Palermo, Alfredo Montalto. Dalla cattura del boss, il 16 gennaio del 2023 sono già stati arrestati 14 presunti fiancheggiatori, quattro sono già stati condannati.

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