La logica è quella che le persone in questa fase, almeno nella fase di ripresa, quella che si rimanga distanti perchè dobbiamo ricreare un senso di fiducia nel passeggero che in questo momento è venuto un pò a mancare. La riduzione del traffico aereo del 99% negli scali milanesi è aperto solo il terminal 2 di Malpensa da cui transitano circa 500 passeggeri al giorno rispetto ai 100 mila pre emergenza. Lo scalo sta già sperimentando la gestione della fase due essenziali distanza e igienizzazione. Ci sono delle segnaletiche a terra e danno dei riferimenti chiari tra un passeggero e l'altro. Abbiamo anche avuto la necessità di inibire fisicamente le sedute per i passeggeri. Per tutta l'aria che respiriamo, all'interno dei nostri Terminal viene ricambiata per sei volte all'ora. A metà dell'estate noi speriamo che si inizi a vedere una ripresa strutturata del trasporto aereo. Fase due ci immaginiamo possa riprendere in qualche modo, con una ripresa dei voli che connettono le grandi capitali europee, voli Intra Ue, con l'aggiunta di qualche volo sul lungo raggio, probabilmente, dal medio Oriente. La distanza a terra, ma soprattutto in volo non è economicamente sostenibile nella fase tre potrebbero essere i passeggeri a certificare il loro stato di salute. La fase tre noi la immaginiamo non prima di fine anno sinceramente, nel senso che quello sarà il momento in cui ci sarà la svolta. Stiamo installando termo camere, Stiamo vedendo cosa il mercato ci offre in termini di test rapidi, e se in una qualche misura possono essere applicati al trasporto aereo, magari di far fare dei test all'esterno prima nei giorni precedenti, di avere le autocertificazioni, le dichiarazioni fatte in modo digitale, in cui io vado a dichiarare il mio stato di salute. Noi riteniamo che la distanza sociale possa essere valida soltanto per la fase due.