Poche ore di pioggia intensissima. 150 millimetri. È la quantità d'acqua che cade in 3 o 4 mesi concentrate in un pomeriggio e che ha trasformato le strade di Barcellona Pozzo di Gotto e di altri paesi della provincia di Messina, in fiumi di acqua e fango. Case, magazzini ed esercizi commerciali sono stati invasi dalla melma. La stima dei danni deve essere ancora fatta, ma dai primi rilievi sono ingenti. Armati di pale, secchi e scope, gli abitanti della zona più colpita, Sant'Antonio, cercano di ripulire tutto, aiutati dai volontari della Protezione Civile. Una scena che, purtroppo, si ripete ogni volta che piove così intensamente. "Questa è la terza volta che si verifica nel paese di Sant'Antonio, scende purtroppo l'acqua dalla Saia Ceraolo poco più avanti. Ci avevano assicurato che non sarebbe più successo, tramite dei lavori che avevano fatto e che dovrebbero ancora fare e quindi la comunità era tranquilla su questo punto. Invece si sono ritrovati con l'acqua, fango persone anziane, quali mia mamma, mia zia, intrappolati." "Si, è una situazione che si ripete tutte le volte. Noi, da cittadini, sappiamo che sono stati stanziati dei soldi, circa un milione e 300mila euro, che devono essere spesi a monte, perché il problema parte da Porto Salvo. Perché se si spendono questi soldini, il problema qui nella zona di Sant'Antonio non si dovrebbe ripetere più." Il territorio è fragile e deve essere messo in sicurezza. Alcuni lavori fondamentali, spiega il Sindaco di Novara di Sicilia, Gino Bertolami, sono stati già finanziati, ma la burocrazia fa perdere troppo tempo. "2 anni fa, a Novara di Sicilia, si è verificato una bomba d'acqua simile a questa. Poi, passato il momento, si era deciso di fare alcuni lavori, anche la Protezione Civile aveva messo in programma alcuni lavori, però passato il momento, passato quel momento di disagio, non si è fatto più nulla." Per fortuna la perturbazione è passa e le previsioni meteo sono buone, ma ogni volta che il cielo diventa scuro la paura torna a farsi sentire.