A parlare è un'autocertificazione del 2009, dove il titolare dello studio di medicina estetica affermava che la struttura sarebbe servita solo per visite pre intervento e controlli postoperatori. Nessuna chirurgia che richiedesse anestesia dunque, anestesia che sarebbe stata invece la causa dell'arresto cardiocircolatorio in un quadro ricollegabile a sofferenza acuta. Il tutto secondo l'autopsia eseguita su Margaret Spada, la 22enne morta a Roma dopo essersi sottoposta ad un intervento di rinoplastica in un ambulatorio privato, che la ragazza aveva conosciuto e contattato attraverso i social. In attesa del prossimo sopralluogo dei Carabinieri del NAS nello studio medico Procopio in viale Cesare Pavese, dall'autopsia emerge anche che Margaret ha subito due arresti cardiaci. Il primo nel pomeriggio del 4 novembre, proprio dopo essere stata sottoposta all'iniezione di anestetico, e il secondo all'ospedale Sant'Eugenio dov'era stata ricoverata in coma già da tre giorni e che le è stato fatale. Nel primo caso invece sono stati i medici del 118 a rianimarla. Si attendono dunque i risultati degli esami tossicologici e istologici, non solo per stabilire con più precisione cosa sia stato dato alla giovane prima e dopo il malore, ma anche per comprendere in che concentrazione sia stata somministrata l'anestesia. Il gip intanto ha convalidato il sequestro preventivo del centro medico chiesto della Procura, per il rischio di reiterazione del reato.