Gli esami di maturità si avvicinano e i presidenti delle commissioni che dovranno giudicare gli studenti non si trovano, così denunciano molte sigle sindacali della scuola che temono che possa generarsi il caos proprio a pochi giorni dal via della prova più impegnativa per i maturandi d'Italia. Le defezioni sarebbero più forti in alcune regioni, tra cui la Lombardia, e sono legate alla paura del contagio del coronavirus. La preoccupazione di potersi ammalare sta spaventando molti docenti. “Si tratta di meno del 10% dei casi. E' evidente che soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, il contagio ha colpito molto duramente e quindi si possono capire i timori da parte del personale della scuola, che è caratterizzato da un'età media piuttosto avanzata”. Alcuni Uffici scolastici regionali già hanno effettuato una seconda chiamata e un appello al senso di responsabilità. Nei prossimi giorni dovranno agire d'ufficio per trovare i presidenti di commissione ancora mancanti all'appello. Ma è una situazione che potrebbe mettere a rischio gli esami di maturità? “Il Ministero ha deciso di nominare d'ufficio nelle restanti situazioni, anche prevedendo la possibilità di nominare docenti che non hanno 10 anni di anzianità di ruolo come invece sarebbe il requisito ordinario, quindi non ho alcun dubbio che i ragazzi troveranno le loro commissioni al completo”. A proposito di eventuali malattie proprio a ridosso degli orali, nei giorni scorsi è arrivato dal Ministero dell'Istruzione un chiarimento. Nella nota si specifica che il commissario interno che dovesse avere una patologia che lo espone al rischio contagio, potrebbe fare, presentando un certificato medico, gli esami anche in videoconferenza o in altra modalità telematica. Oltre alla Lombardia, in difficoltà ci sarebbero anche l'Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana.