“Il fatto di essere votati da ragazzi così impegnati in queste giornate mi ha fatto un po' rivivere la mia maturità e tutte quelle grandi paure, ansie e preoccupazioni che in qualche maniera hanno riempito la vigilia. Forse la bellezza è proprio vedere come l'umanità ripercorra sempre le stesse tappe con una vitalità nuova, con un entusiasmo nuovo.” “Questi sono dei giovani che affrontano la maturità in un momento estremo, quello successivo al lockdown. Qual è l'augurio che si può fare a questi ragazzi e come l'affronteranno?” “Beh, non li invidio, nel senso che la maturità è anche quel momento di esplosione di gioia, di contatto, di abbracci, quando la prova è alle spalle ed è stata superata. Questo lo vivranno in una chiave diversa, un po' più, come dire, parcellizzata. Secondo me, rispetto alla mia gioventù, i giovani che oggi hanno dai 16, 17 e 18 anni, quelli che in questi giorni sono impegnati nella maturità, ho visto tanto rigore, tanta attenzione alle regole ferree del lockdown e ho visto anche accettare questa maturità con grande maturità. Forse i nostri figli e i nostri nipoti hanno dimostrato una maturità che non hanno avuto in certi momenti tanti genitori.” “Che cosa bisogna dire ai genitori, a questi genitori di adolescenti che hanno vissuto un momento così difficile?” “Quello che dico ai genitori e che dico a me, da genitore di un figlio che sta entrando nell'adolescenza, è di non rendere nessun suo interrogativo un tabù. Tutto fa parte della nostra natura. Tutto deve essere accolto e tutto deve essere ascoltato. Oggi corriamo un rischio: di confondere gli interrogativi dei nostri figli per sintomi di una patologia e questo è, secondo me, imperdonabile!”.