L'offerta è in calo, la domanda altissima. Comprare casa in una grande città rimane il sogno di tanti nonostante la pandemia. Prendiamo Milano ad esempio. Il capoluogo lombardo ha perso in questi mesi più del 4% delle quote di mercato a favore dei comuni periferici, eppure i prezzi per chi vuole vivere in città sono saliti del 4% rispetto all'anno scorso. La domanda è sfaccettata, il 25% compra casa come forma di investimento ma si stima anche una nuova domanda residenziale di almeno 46 mila nuove case nei prossimi 2 3 anni. La casa e la gentrificazione sono al centro di un approfondimento nella decima edizione si Studio in Triennale, l'evento organizzato dalla rivista Studio per mettere a confronto idee e opinioni diverse sulla società che cambia. "Pensare che ci sia una corrispondenza tra desiderio o necessità del nostro abitare e l'immobile è difficile. La pandemia ce l'ha reso ancora più evidente, perché d'improvviso abbiamo smesso di vivere la casa in un modo parziale, tra virgolette ci andavamo a dormire, e ci abbiamo abitato." "A oggi abbiamo capito che non c'è crescita se non c'è sostenibilità, la sostenibilità per una crescita di lungo periodo è indispensabile, e se non c'è inclusione. Bisogna dare delle possibilità a tutte le persone che vivono la città, in particolar modo per quello che riguarda il diritto alla casa e la qualità dell'abitare." "Quello che dobbiamo aspettarci è sicuramente una riqualificazione di alcune aree, anche quelle più periferiche. Crediamo di poter puntare a tenere dei prezzi relativamente contenuti. Anche a livello internazionale gli investitori continuano a vedere il mercato di Milano come estremamente interessante. Proprio questo credo che sia un trend estremamente positivo." I centri urbani si evolvono, cambiano con il passare degli anni. Il domani dipende anche dallo sviluppo del mercato immobiliare che contribuisce a plasmare e definire quella che sarà la forma della città del futuro.