Lei aveva ventiquattro anni ed era incinta. Non ce l’ha fatta. Gli uomini della Capitaneria di porto di Napoli l’hanno raccolta, cadavere, nel Mediterraneo. Da bordo della nave Gregoretti, attraccata al molo 21 del porto di Napoli, accanto a quello turistico, dove si imbarcano centinaia di persone per le isole, sono state sbarcate anche tre persone con ustioni gravi. “Sono tutti di provenienza Nigeria, Etiopia, Ghana per la maggior parte, qualche siriano. C’è, purtroppo, un deceduto a bordo. Non sono segnalati casi di patologie mediche. Arrivano direttamente da una raccolta in mare e quindi adesso ne vedremo le condizioni”. “Ci sono anche bambini, signor Prefetto?”. “Sì. Dovrebbero essere una ventina di bambini accompagnati”. Tre ore per le visite mediche e per il fotosegnalamento in questura e poi tutti i migranti salvati sono stati avviati presso le comunità di accoglienza già individuate in Campania e nelle altre regioni d’Italia. Discorso a parte per i minori, di quelli non accompagnati si prenderanno cura i servizi sociali del Comune di Napoli. “Siamo stati tutti in prontezza operativa e la macchina organizzata nei giorni scorsi sta funzionando bene e stiamo dando prova di grande accoglienza”. La nave Gregoretti, dopo essere stata ripulita, ritornerà nel Mediterraneo. La missione umanitaria di questi uomini è quella di sempre: salvare vite umane.