Migranti Albania, Piantedosi: "le fascette ai polsi pratica di sicurezza"

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1 giorno fa

"È una normalissima pratica. Fa parte delle procedure operative che adottano in loro piena autonomia gli operatori, ma che, ripeto, non è da parte mia un prendere le distanze, che io rivendico e che condivido". Il Ministro dell'Interno risponde così all'europarlamentare Cecilia Strada che dal Porto di Shengjin in Albania, aveva denunciato di aver visto scendere in manette da nave Libra i migranti irregolari arrivati da Brindisi e destinati al centro di Gjader. "In piena regolarità, in piena conformità con quello che è previsto nei trasferimenti delle persone che sono private della libertà personale, sono state munite di queste fascette. Se le interessa è stata fatta una valutazione anche in relazione agli elementi di pericolosità presunta di questi soggetti". Di una insopportabile esibizione di crudeltà avevano invece parlato gli attivisti di Tavolo Asilo, che contestano la modifica apportata per decreto al protocollo italo-albanese che, dopo le bocciature dei giudici, è stato esteso ai migranti irregolari raggiunti da provvedimento di espulsione e in attesa di espatrio nei nostri CPR. I 40 appena arrivati a Gjader vi rimarranno al massimo per 18 mesi prima di essere rimpatriati direttamente dall'Albania, o facendo scalo dall'Italia senza che questo, precisa il ministro Piantedosi, comporti spese diverse da quelle sostenute per gli espatri dagli altri CPR italiani. "Non ci sono diseconomie visibili, tangibili, se non quelle concettuali, ideologiche, rispetto a quello che noi prevediamo di fare col CPR dell'Albania. CPR è comunque delle altre strutture che adesso quanto prima ripartiranno". .