Migranti, Strada: "Sbarcati in manette in Albania"

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1 giorno fa

"Per quello che ho potuto vedere scendono ammanettati. E questo chiederemo un po' conto anche delle modalità del trasferimento. Ci hanno tenuto abbastanza a distanza, perché sono ancora in corso le operazioni di polizia. Beh a me non può far piacere vedere scendere delle persone ammanettate da una nave". La denuncia di Cecilia Strada agita l'avvio del quarto tentativo di far decollare il protocollo italo-albanese. L'europarlamentare del PD è testimone, a Shengjin, assieme ad altri politici, attivisti e legali, dell'arrivo di nave Libra con a bordo i 40 migranti irregolari partiti da Brindisi e destinati ora a Gjader, nel più grande dei due centri allestiti dall'Italia in territorio albanese. Ai loro polsi, in realtà, preciseranno poi i nostri funzionari, sono state applicate delle fascette per evitare atti autolesionistici e disordini, come quelli scoppiati nel centro per i rimpatri di Restinco, alle porte di Brindisi, che avevano fatto rimandare di 24 ore la partenza. La destinazione albanese non è gradita a questi migranti, tutti irregolari, già raggiunti da provvedimento di espulsione dal nostro Paese ed in attesa di rimpatrio, proprio come prevede la modifica portata con decreto dal governo al protocollo, per metterlo al riparo da ricorsi e nuove bocciature dei giudici. Il centro di Gjader è dotato di un'area detentiva che conta, al momento, 48 posti destinati presto ad essere raddoppiati. Qui i migranti rimarranno al massimo 18 mesi prima di essere rimpatriati direttamente dall'Albania, in presenza di accordi con gli Stati d'origine, oppure facendo scalo dall'Italia. .