La consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano stabilirà se l’auto dei carabinieri abbia urtato lo scooter da cui Ramy è caduto al termine di un inseguimento con i militari lungo 8 km, dopo dopo che con il TMax guidato da un suo amico avevano forzato un posto di blocco. I magistrati vogliono accertare se c'è stato l'impatto e se questo abbia causato la caduta dei due giovani. Dati che andranno incrociati con le testimonianze e i filmati delle telecamere di videosorveglianza lungo il tragitto e sul luogo dell'incidente. Oltre all'auto coinvolta nell'inseguimento sono intervenute altre due gazzelle. In tutto erano sei i carabinieri presenti. Due di loro sono indagati per favoreggiamento personale, frode in processo penale e depistaggio. L’ipotesi è che avrebbero favorito il collega che guidava la gazzella coinvolta facendo cancellare dalla memoria del cellulare i video girati con il telefonino da un testimone. La Procura sta valutando l'attendibilità del testimone e anche la posizione degli altri tre militari. A tutti sono stati sequestrati cellulari e dispositivi elettronici. Dopo il rinvio per le precarie condizioni di salute sarà invece ascoltato dal GIP il ventiduenne alla guida dello scooter che si trova ora ai domiciliari per resistenza. Indagato per omicidio stradale, in concorso con il carabiniere al volante della gazzella, dovrà spiegare cosa è accaduto quella notte e perché non si sono fermati all'alt.