Il cuore vorrebbe che tutti gli alberghi fossero stracolmi ed i lidi balneari affollatissimi. La ragione vorrebbe che alla fine di questa estate non si dovessero contare nuovi contagi. Conciliare la sicurezza degli abitanti con il ritorno dei turisti, fondamentali per l'economia dell'isola. Il governatore Musumeci ribadisce la linea della prudenza, anche in vista della riapertura a Giugno della Sicilia che aveva scelto di blindare i suoi confini, riuscendo così a limitare il numero dei contagi e a circoscrivere i casi registrati dopo il rientro nell'isola di siciliani dalle regioni del Nord e dall'estero. Noi parliamo non di una patente d'immunità di cui non abbiamo mai parlato. Noi parliamo di un protocollo di sicurezza al quale stanno già lavorando i due dipartimenti, quello per la salute e quello per il turismo. Vorremmo che le linee generali fossero date dallo Stato. Poi chiarisce. La mobilità interregionale non può che essere un provvedimento omogeneo e nazionale e questo spetta allo Stato d'intesa con le regioni. Il governatore della Sicilia si rivolge al sindaco di Milano, che non aveva gradito la decisione di Sicilia e Sardegna di limitare gli ingressi dalle regioni in cui il contagio è stato particolarmente diffuso. Non è che tutti gli abitanti della Lombardia, o del Veneto, o dell'Emilia Romagna sono portatori di virus. È chiaro, serve un minimo di prudenza. Il sindaco Sala ha avuto una battuta infelice, però lui conosce bene il senso di accoglienza di noi isolani. Chiunque vorrà venire in Sicilia, applicando e rispettando il protocollo di sicurezza, potrà benissimo farlo. Infine una battuta per stemperare la tensione. Il sindaco Sala quando vuol venire in Sicilia può farlo tranquillamente e liberamente. Non gli chiederemo alcuna patente, neppure quella dell'auto.