È la sera di domenica. Villa comunale di San Giorgio a Cremano, nel napoletano. Un ragazzino di soli 13 anni viene picchiato selvaggiamente solo per essere intervenuto e aver fatto riappacificare un amico del suo gruppo con un ragazzo di un altro gruppo, dopo una lite nata per futili motivi. Evidentemente una finta pace. Nasce una spedizione punitiva contro di lui. Gli tendono una trappola chiedendogli via messaggio dove sia. Si presentano in venti, poi lo strattonano, lo colpiscono con tirapugni e anche spranghe. Lo minacciano di morte perché vogliono sapere dove sia il suo amico. Alcune ragazze che sono nel suo gruppo provano a fargli da scudo e probabilmente questo evita il peggio. Lui scappa, piangendo verso casa, pieno di lividi. Un carabiniere lo nota e avverte la madre. "Il pestaggio è durato mezz'ora", dice alla madre tra le lacrime. Parte la denuncia. La prognosi è di 15 giorni. Trauma cranico, contusioni multiple. Ma poteva andare molto peggio. Non erano presenti videocamere di sorveglianza. Ma di questa aggressione c'è un video, registrato da qualcuno, che adesso è tra le mani dei carabinieri, che stanno identificando i responsabili. Abbiamo parlato con la madre della vittima che non se la sente di rilasciare interviste ma ci tiene a far sapere che chiede sicurezza e che non è possibile che un ragazzino debba rischiare la vita per uscire con gli amici.