"Quella è rucola, queste son fragole, questa è bietola, questi sono baccelli, agli, piselli". "Lei ci mangia con questo orto, insomma?" "Ci mangio...lo faccio perché si pensava di mangiare qualche cosa di genuino". Carlo Saltella è un pensionato, l'acqua con cui annaffia i suoi ortaggi potrebbe essere contaminata. Non si fida né dei tempi nè della qualità delle analisi dei tecnici dell'Agenzia Toscana della Protezione Ambientale e si è organizzato da solo. "Eccolo lì il pozzo. L'acqua è bella, ma..." "Non si sa che c'è dentro però". "Ecco, brava, noi si fa solo il cromo, perché ci vogliono 30 euro per fare il cromo e basta". Questi orti si trovano a fianco della 429, nell'Empolese Valdelsa, in provincia di Firenze. Secondo gli inquirenti nel terrapieno di questa strada sono finite 8000 tonnellate di rifiuti tossici, provenienti dal distretto conciario di Santa Croce. Il collegamento era necessario, il resto no. Quello che ha travolto i vertici della politica regionale: il Capo di Gabinetto del Presidente, un Consigliere, una Sindaca. Veleni camuffati con la promessa, rinnegata, dell'economia circolare. Ci sono anche case qui intorno. "Quel pozzo ci serve per tutto, e fa rabbrividire pensare di avere fatto il bagno ai bambini, di avergli lavato i denti, di averli avvelenati io stesso. Quello che noi chiediamo, come residenti della zona: portateci l'acquedotto comunale". I cittadini hanno in programma un'assemblea pubblica davanti al circolo Arci della frazione di Sant'Andrea. Discuteranno di come la 'Ndrangheta sia finita qua, in questo angolo della Toscana dove si producono tanti prodotti d'eccellenza e che è diventato, anche questo, terra di mafia. "Oramai dove ci sono i soldi ci sono loro".