Nubifragio a Palermo, nessuna vittima ma danni enormi

17 lug 2020
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Gli automobilisti tornano a recuperare gli affetti personali che hanno abbandonato la sera prima quando sono fuggiti in fretta e a nuoto in una strada diventata, in pochi minuti, un torrente in piena. I curiosi sul ponte si fermano a guardare increduli quel sottopassaggio diventato un lago, una volta cessata la furia del nubifragio. Foglie, fango, detriti, spazzatura, giocattoli, oggetti in plastica, sono stati trascinati qui dalla furia dell'acqua che ha trasformato la strada in un torrente in piena, raggiungendo e superando, in alcuni punti, 3 metri di altezza. Le squadre di Vigili del Fuoco e Protezione Civile lavorano ancora e per la seconda notte consecutiva per aspirare l'acqua e ripristinare la viabilità, esplorano l'area con l'ausilio di gommoni, ma è ormai chiaro che la violenza del nubifragio non ha fatto vittime, come invece si era temuto in un primo momento, dopo la segnalazione di un camionista. Ci sono però enormi danni e decine di auto distrutte, è forse responsabilità su cui la Procura, aprendo un'inchiesta, sta cercando di far luce per capire come sia stato gestito un evento che non era stato annunciato. Lo ribadisce il Sindaco chiedendo lo stato di calamità naturale. Questa bomba d'acqua è intervenuta nella realtà palermitana senza che vi fosse, come dovrebbe avvenire normalmente, un'allerta, anzi, alle ore 16:25 la Protezione Civile Regionale comunicava segnale verde in miglioramento. Lo sapete che in ragione di quello che indica la Protezione Civile Regionale scatta un piano che è stato predisposto dalla Protezione Civile, ovviamente questo non è scattato perché l'allarme ce lo siamo dati da soli. Un evento estremamente raro per violenza e concentrazione, limitato ad una zona ristretta della città, ma sulla manutenzione la prevenzione tra autorità locali è scontro aperto. La città di Palermo aspetta da tanti anni due collettori, il sud-orientale e il nord-occidentale che potrebbero, in parte, risolvere il problema del deflusso delle acque in una città fortemente devastata nel tempo dalla speculazione edilizia. Evitiamo le polemiche, ognuno si assuma le proprie responsabilità, ma la città di Palermo, ogni anno, quando piove forte, non può diventare un pantano.

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