A Pompei riprendono gli scavi. È un'area di circa 3200 metri quadri, quasi un'intera insula della Regio IX, che si trova nella parte centrale della città antica. "Nasce soprattutto per un esigenza di tutela, di miglioramento delle condizioni di conservazione, siamo in un'area di confine tra area non scavata e area scavata, con tanti problemi, è un fronte di scavo, un confine molto irregolare e noi lo vogliamo rimodulare per migliorare la situazione, la pressione del terreno sui muri antichi, l'acqua che scende che crea tanti problemi, ma ovviamente è anche una fantastica opportunità di utilizzare tutte le tecnologie che oggi abbiamo per trarre il massimo delle informazioni sulla vita in queste case e conoscere un'altra pagina della storia di Pompei". Lo scavo promette di riservare molte sorprese, l'ultima pagina delle scoperte è stata scritta in questa insula all'inizio del Novecento. Qui c'è una lavanderia con il tuo impluvium e qui, invece, un forno. "Da qui, possiamo anche gettare nuova luce sul resto della città". Stanno riaffiorando le creste murarie degli edifici antichi, gli scavi sono ancora all'inizio e rappresentano un viaggio a ritroso nel tempo, queste buche sono probabilmente ciò che resta di un antico vigneto ottocentesco, sorto sul livello superiore. Si scava con perizia e a mano, per capire cosa è successo nei secoli, anche grazie a un approccio multidisciplinare, con l'aiuto di droni e nuove tecnologie.