In questo distributore di Torino il prezzo di benzina e diesel è di qualche millesimo superiore al prezzo medio regionale esposto sul cartello, ma è leggermente più basso per metano e GPL. Anche altri impianti in città non riescono a stare sotto il prezzo medio e tutti i gestori con cui parliamo ci raccontano il loro malcontento per l'obbligo di esporre questo nuovo cartello. Malcontento che si traduce in rabbia in montagna o nei luoghi più complicati da raggiungere, dove il carburante è più costoso, visto il trasporto difficile. Qui siamo ad Oulx, 1100 metri di altitudine 3400 abitanti, porta dell'alta Val di Susa. In questa grafica vediamo che dei 10 distributori della zona solo una pompa bianca riesce ad offrire un prezzo inferiore alla media piemontese. Enrico Fiorio che gestisce questo distributore nel centro del paese dal 2019 oggi vende la super a +15 millesimi al litro rispetto al prezzo medio regionale e il gasolio a +13. "Continuo a confermare l'inutilità di questo cartello per cui sono assolutamente sfavorevole, grazie signor Ministro ma ci ha dato un'incombenza che veramente se era fatta per noi, non serve granchè perché il consumatore si rende conto che a Alessandria costa meno ma non possiamo fare niente, io non potrò mai fare uno sconto riducendo il mio margine. Se invece è stato fatto per le compagnie temo che sia controproducente l'accordo che possono fare le compagnie è quello che ha giustificato secondo me gli aumenti dell'ultimo mese". Ma sono giustificati questi aumenti del carburante che si sono riscontrati nell'ultimo mese? "Non mi risulta che il Crude Oil ne il Brent sia salito così tanto, è piuttosto stabile, per cui direi che c'è un po' di speculazione dietro queste cose. Noi guadagniamo sempre la stessa cifra per cui io sarei contento se il prezzo invece di 1.8 diventasse 1.0, io ho sempre il mio margine che è legato al numero di litri venduti, questo è quello che vorrei che il pubblico capisse, l'aumento del carburante per noi non è un vantaggio".