Ha confessato il delitto, ma non si è pentito, il ragazzo di 16 anni che ha ucciso il patrigno con una fucilata in testa, al termine dell’ennesima lite, per questioni di soldi, a Pedara, nel Catanese. Il giovane è stato fermato ieri dai carabinieri, assieme ad un coetaneo, che ha assistito al delitto e che poi lo ha aiutato ad occultare il cadavere, all’interno di una vasca fognaria, con un sacco legato alla testa. La vittima, Domenico Citelli, di 71 anni, è stato freddato con un colpo di fucile a canne mozze all’interno della sua abitazione, almeno quattro giorni prima. Lui e il figliastro avevano avuto spesso dissapori per questioni economiche. Dopo l’ultimo rifiuto ad una richiesta di denaro, è scattata la follia omicida del ragazzo, che da tempo covava rancore nei confronti del patrigno. Le indagini erano partite quando i vicini di casa dell’uomo avevano denunciato la sua scomparsa ai militari. Dopo un sopralluogo all’interno della villetta, è stato chiaro cosa fosse successo. Dopo poco, gli investigatori hanno concentrato le indagini sul sedicenne che interrogato assieme all’amico in caserma, dopo alcune ore ha confessato il delitto, senza però mostrare alcun segno di pentimento. Adesso, lui ed il complice, che lo ha aiutato a occultare il cadavere, sono detenuti presso una struttura per minori, in attesa di comparire davanti al GIP per l’udienza di convalida del fermo.