San Sebastiano al Vesuvio, notte del 2 novembre, da un piede pestato per sbaglio nasce una discussione tra un diciassettenne e un altro gruppo di giovani. Uno di loro viene accusato di aver sporcato la scarpa, costosa, del ragazzo. Santo Romano difende l'amico, la discussione sembra terminata e l'aggressore allontanarsi in auto. A questo punto, nel video di sorveglianza che vi mostriamo, Santo corre seguito a poca distanza da altri ragazzi. Sembrerebbe dirigersi verso quello che di lì a pochi istanti diventerà il suo killer. E infatti, pochissimo tempo dopo, si vede il giovane accasciarsi al suolo, sorretto dagli amici. Il diciassettenne, dall'auto nera del padre che guidava senza patente, estrae la pistola e fa fuoco colpendo la vittima al petto e l'amico a un gomito. Così è morto Santo Romano, 19 anni. Il giovane killer, reo confesso, si allontana poi velocemente dalla scena del delitto. Con lui in auto c'è un diciottenne e si dirige a Chiaia, quartiere della movida di Napoli. Si sbarazza della pistola e della scheda telefonica, poi torna nel suo quartiere Barra, nella zona orientale di Napoli a casa di un amico. Ed è in questo appartamento che viene trovato, la mattina dopo, dai carabinieri. Il giovane è recluso nel carcere di Nisida, ha alle spalle una condanna per fatti di droga e altri procedimenti. Per la morte di Santo Romano deve rispondere di omicidio aggravato.