La chiave per risolvere quello che, a quasi tre settimane dall'omicidio di Sharon Verzeni, è ancora un giallo; potrebbe essere nascosta nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza di via Castegnate e soprattutto nelle testimonianze di chi in quella strada ci abita o quella notte era di passaggio. Qualcuno che ha visto e che finora potrebbe non aver detto tutto e quanto trapela da ambienti investigativi in un'indagine che procede ancora a tutto campo. Sarebbero almeno 30 le persone che la notte del delitto si trovavano a passare nella zona dell'aggressione, più o meno in quella stessa fascia oraria, a piedi, in bicicletta o in auto. Soggetti considerati di interesse dagli investigatori che in queste ore si sta cercando di identificare. Per questa ragione sebbene al momento non siano emersi testimoni oculari anche nella caserma dei Carabinieri di Calusco D'Adda sono stati convocati a sommarie informazioni alcuni residenti della zona dove Sharon è stata aggredita uccisa con quattro coltellate. "Mia moglie deve andare oggi a Calusco a far rispondere a delle domande, come tutto il resto del condominio.", "Mi han detto che l'han chiamato però", "Chiamato per fare cosa?","Per il controllo del DNA" qualcuna l'ha chiamato"," È stata convocata mia mamma, l'avevano chiamata se ha sentito qualcosa, se la conoscesse, se è successo qualcosa." Poi ci sono le tracce biologiche. In queste ore si procede al prelievo del Dna di alcuni abitanti di Terno d'Isola, ma non solo allo scopo di compararlo eventualmente con quello che i carabinieri del RIS di Parma potrebbero trovare sui vestiti di Sharon e su alcuni reperti che stanno analizzando. L'obiettivo è escludere le tracce potenzialmente lasciate da chi ha soccorso Sharon. Nessuna pista al momnento viene privilegiata e nessuna viene esclusa. Martedì scorso il compagno della vittima Sergio Rocco era stato ascoltato come persona informata sui fatti però è 5 ore dai carabinieri di Bergamo.