Dopo mesi di carcere ha ammesso le sue responsabilità Mirto Milani, ex-musicista di Lecco, già in carcere con l'accusa di aver ucciso Laura Ziliani, 55 anni, ex-vigilessa, assieme alle due figlie della donna. "Siamo stati noi" le sue parole al termine di un interrogatorio durato più di quattro ore nel carcere di Canton Mombello. È la prima volta dal giorno dell'arresto, otto mesi fa, che uno degli accusati, fidanzato della maggiore ma anche amante della minore delle ragazze, confessa il delitto. Milani avrebbe inoltre confermato anche la complicità di Paola e Silvia, le giovani figlie di Laura, nel portare a termine il delitto della loro madre. Le due sono già in arresto per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. I fatti risalgono al 8 maggio del 2021, il giorno della scomparsa di Laura da Temù, in provincia di Brescia. Quella sera la donna era arrivata da Brescia per festeggiare con le figlie la festa della mamma. In casa c'era anche Mirto Milani. Era stata la figlia maggiore a denunciare la scomparsa della madre il mattino seguente raccontando ai Carabinieri che la donna era uscita a fare una passeggiata e che non era più tornata a casa. Il corpo senza vita di Laura venne ritrovato tre mesi più tardi quando una piena del fiume Oglio lo riportò alla luce. Secondo la ricostruzione dell'accusa, sulla base anche di rilievi medici, la donna, probabilmente uccisa il giorno della sua scomparsa, sarebbe stata prima stordita con degli ansiolitici e poi soffocata e sepolta vicino al fiume Oglio. Le indagini hanno portato all'arresto dei tre il 24 settembre. Per la Procura avrebbero agito per fini economici con l'intento di impossessarsi dell'eredità di Laura che deteneva diverse proprietà immobiliari in Val Camonica.