In ogni scheda elettronica come questa si trovano diversi grammi di Rame, Palladio, Argento e perfino Oro, materiali che rischiano di diventare rifiuti una volta che lo smartphone il computer o l'elettrodomestico che le contiene viene buttato. Ma queste materie prime possono essere recuperate in impianti di riciclo come questo. Siamo a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo e questo è il nuovo sito di trattamento delle schede elettroniche di Iren uno dei primi in Italia. Da qui dopo diverse lavorazioni usciranno ogni anno quasi 200 kg di Oro, Argento e Palladio metalli preziosi destinati al distretto orafo di Arezzo e quasi 60 tonnellate di Rame riciclato, un minerale sempre più richiesto sul mercato essenziale anche per le batterie elettriche e visto che di miniere in Italia non ce ne sono puntare sul riciclo è una via obbligata. La stessa UE punta a soddisfare con il recupero un quarto del proprio fabbisogno di materie prime strategiche entro fine decennio. "Dobbiamo aumentare ancora su certi settori tipo i Raee certamente e abbiamo una capacità tecnologica, un settore produttivo del nostro Paese che si sta occupando del riciclo che è molto avanzato tra i migliori d'Europa quindi io confido non solo di raggiungere gli obbiettivi ma di raggiungerli anche molto prima del 2030". L'Italia oggi è in ritardo sul riciclo dei rifiuti elettronici, solo il 30% viene correttamente smaltito con il paradosso che spesso questi rifiuti perché non in grado di riciclarli e allo stesso tempo importiamo le materie prime in essi contenuti. "Se possiamo produrre questi materiali dai nostri rifiuti significa non importare significa essere più indipendenti e cioè creare quella autonomia strategica del Paese che è essenziale per competere". Servirebbero altri 10 impianti simili a questo per portare il Paese all'avanguardia sul recupero dei rifiuti elettronici che si possono rivelare una vera e propria miniera oro.