Immagini che rimarranno negli occhi e nei cuori: l'apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco che bussa con i paramenti oro e verdi, primo pellegrino a varcare il passaggio. È il Giubileo della Speranza, un momento storico di una potenza simbolica enorme. Bergoglio attraversa la Porta Santa sulla sedia a rotelle. Il raffreddore dei giorni scorsi non l'ha fermato. Il primo atto del Giubileo ordinario è di fatto la solenne messa di Natale. Il Papa anche qui si sofferma sulla speranza. La speranza da riportare laddove si è persa tra chi soffre per la guerra, tra i bambini mitragliati, chi è solo, chi vive i lunghi giorni di carcere, dice Bergoglio. "Questa è l'indicazione per ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo senza indugi. E ce ne sono tante di desolazioni in questo tempo. Pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati". La speranza, il perdono, l'attenzione agli altri, Papa Francesco in Basilica lo ripete davanti ai fedeli. Dio perdona tutto, sempre, ricorda. La speranza non è un punto di arrivo, ripete. "La speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente, non è un happy end di un film. È la promessa del Signore da accogliere qui, ora, in questa terra che soffre e che geme".