Gli investigatori partono da pochi elementi. Il posto in cui la donna è stata trovata innanzitutto: sui sassi, accanto a uno dei pilastri del cavalcavia, a diversi metri dall'acqua del fiume. Poi il corpo: in posizione supina, gambe e braccia distese, queste ultime dritte sopra la testa. Infine l'abbigliamento: né scarpe, né pantaloni, né borsa, ma solo biancheria intima e una canottiera arrotolata fino alle ascelle. Dettagli considerati importanti dagli investigatori coordinati dalla Procura di Bergamo, per risalire alle ragioni e alle modalità della morte ma, prima ancora, alla storia di questa donna, origini marocchine, 44 anni. I Carabinieri, arrivati subito dopo la telefonata di un passante che aveva notato il corpo dal cavalcavia, sul posto non hanno trovato né documenti né cellulare. L'autopsia spiegherà a quando risale la morte e le sue più probabili cause. Di certo sul corpo sono stati visti lividi, ma non ferite o altri segni evidenti di violenza. Quella canottiera, però, e le braccia distese fanno pensare alla possibilità che il cadavere sia stato trascinato fin lì per i piedi. Ecco perché gli inquirenti, pur non escludendo formalmente la pista del suicidio, hanno aperto un fascicolo per omicidio volontario. .