La disapprovazione della famiglia, per quel legame con la persona sbagliata, lei diciottenne, lui di poco più grande, ma già carico di precedenti penali: aggressioni, lesioni, minacce, droga, porto di armi e oggetti atti a offendere, destinatario di un avviso orale del Questore. Una disapprovazione, che più volte era sfociata in accesissime discussioni, ma che non poteva essere ostacolo per il loro rapporto e così, Elena e il fidanzato Giovanni, pensano di liberarsi del problema e nel modo più tragico: uccidendo i genitori e la sorella di lei. Intorno alle 22:45, la ragazza scende a buttare l'immondizia e fa entrare in casa lui, nel pieno centro di Avellino, mentre papà Aldo sta dormendo sul divano. Il ragazzo si avventa come una furia sull'uomo, sferza almeno sette coltellate e poi scappa. In un'altra stanza ci sono la moglie di Aldo e la figlia più grande, sentono i suoi lamenti e accorrono, sotto shock, chiamano i soccorsi. Aldo morirà poco dopo in ospedale. Elena inizialmente, tenta di fingere una rapina, davanti agli inquirenti, ma alle prime domande crolla. Il giovane assassino, è invece tornato nella propria abitazione a Cervinara, in provincia di Avellino, è lì che nella notte, gli agenti lo arresteranno. Il piano, avrebbe dovuto concludersi con la fuga di entrambi, dopo la strage, per fortuna non portata a termine, come ricostruito dagli agenti attraverso i messaggi sui loro cellulari e le loro confessioni. Per entrambi, l'accusa è di omicidio volontario premeditato.