Un incontro a porte chiuse con il clero romano, da cui però trapelano parole importanti. Papa Francesco in Basilica di San Giovanni risponde alle domande dei sacerdoti e chiarisce alcuni concetti ancora al centro del dibattito, le benedizioni e le coppie gay, per esempio, che lasciano il dibattito aperto e le posizioni divise. Tanti sono sbalorditi ma non hanno letto bene. Ci vuole un buon ascolto. Queste le parole riferite da chi era presente in Basilica. Il provvedimento sulle benedizioni delle coppie gay riguarda le persone, non le organizzazioni. Se viene l'associazione lgbt, no avrebbe detto, le persone invece sempre. Il Papa ha poi aggiunto. Noi benediciamo le persone non il peccato e ha concluso facendo un esempio. Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato. Non un discorso ufficiale dunque ma un incontro a porte chiuse per i sacerdoti, che dimostra come il Papa sia in buona salute nonostante la bronchite, e subito dopo sul suo account Pontifex, scrive. La pace esige rispetto della dichiarazione universale dei diritti umani. I tentativi di introdurre nuovi diritti non sempre accettabili producono colonizzazioni ideologiche, che provocano divisioni anziché favorire la pace, come nel caso della teoria del gender. Sta meglio e diffonde anche il messaggio per la giornata mondiale del malato del prossimo 11 febbraio, messaggio che ancora una volta torna a concentrarsi sui deboli, i fragili, gli anziani soli, i malati. Il Papa punta i riflettori sulle istituzioni, affermando che la cultura dello scarto verso chi non serve più pervade anche certe scelte politiche, scrive, che non riescono a mettere al centro la dignità della persona umana e dei suoi bisogni e non sempre favoriscono strategie e risorse necessarie per garantire ad ogni essere umano il diritto fondamentale alla salute e l'accesso alle cure. I più fragili, conclude Bergoglio, pagano il prezzo più alto anche in guerra, definita la più terribile delle malattie sociali.