Pescara, disagio giovani: parlano sindaco e Garante Infanzia

27 giu 2024
Dettagli

È un delitto che ha sconvolto profondamente la città di Pescara quello di Thomas Christopher Luciani, 16 anni, ucciso con 25 coltellate. Un omicidio per cui sono stati arrestati due minorenni suoi coetanei. Una crudeltà che non si era mai vista da queste parti, nonostante i casi di spaccio, droga, delinquenza non manchino, ma questa volta il delitto, come ha scritto Il GIP nell'ordinanza di fermo dei due indagati, è stato particolarmente violento perché i presunti autori hanno ucciso, secondo il magistrato, proprio per provocare sofferenza e morte alla vittima. Qual è l'origine di una tragedia simile? È un corto circuito sociale, ci dice il garante dell'infanzia regionale, spesso i genitori non hanno la forza per ammettere le difficoltà dei figli. "Noi genitori ormai non abbiamo più una presa di posizione, non possiamo neanche più avere un ruolo educativo perché ci sono state scuole di pensiero e ci sono scuole di pensiero che hanno individuato l'incapacità genitoriale, il maltrattamento genitoriale dell'incuria, ipercuria e discuria. Quindi ad oggi noi genitori se vogliamo realmente anche imporre un metodo educativo, anche con uno schiaffo, noi non possiamo più farlo. I numeri, come ci riferisce ancora il garante, sono in aumento in Abruzzo fra i giovanissimi, dopo il Covid nel 2022 sono stati oltre 300 gli ingressi dei minori in ospedale in stato confusionale e il dato riguarda solo la provincia di Pescara. Ante Covid i numeri si fermavano a 200 ricoveri, il sindaco della città mostra preoccupazione per il disagio giovanile che è emerso con l'omicidio di Thomas e pone l'accento sul fatto che si è trattato di un delitto avvenuto fra ragazzi che appartengono a famiglie normali, non parliamo quindi di situazioni estreme e di persone che vivono in situazioni di degrado. "Questo è un caso assolutamente particolare che coinvolge famiglie normali ragazzi che dovrebbero essere normali e che invece si rivelano potenzialmente assassini, Pescara è una città dove arrivano tutti, Pescara è una città spugna di 120mila abitanti, ma che ogni giorno da servizi a 300mila persone". Incontriamo la preside dell'istituto comprensivo Pescara 1, situato in un quartiere difficile della città, nei pressi del Rancitelli, nota piazza di spaccio e di droga degli ultimi anni e per questo costantemente monitorata dalle forze dell'ordine. "Noi adulti spesso semplifichiamo e tendiamo a categorizzare e a pensare, appunto, che in quella categoria rientrano questi ragazzi che non hanno problemi, nell'altra categoria invece classifichiamo i ragazzi con problemi. Purtroppo le semplificazioni lasciano il tempo che trovano". Ma chi può fare qualcosa? "Occorrerebbe forse qualche ente sovraordinato che fosse in grado, diciamo, di raccogliere in una cornice unitaria tutti questi interventi proposti perché spesso i ragazzi non ne hanno neanche conoscenza di tutto quello che è possibile offrire loro".

Guarda Altri
Novavirus nell’acqua, nei parametri Garda e rete idrica
00:01:55 min
15 video
Enter
Alluvione a Cogne: paese isolato, strada riaperta in un mese
00:02:29 min
I titoli di Sky TG24 dell'1 luglio, edizione delle 19
00:01:29 min
Pontedera, arrestato per stupro un 19enne
00:00:56 min
Morta in ascensore a Fasano, cade nel vano da quarto piano
00:01:51 min
Bambina contesa, botte e minacce da camorra di Ponticelli
00:01:53 min