Il CTS non tiene la linea del rigore sulle modalità con le quali vengono conteggiati i pazienti Covid negli ospedali, dati necessari, sostengono gli scienziati, per monitorare l'andamento della pandemia e identificare le varianti. Dalle regioni era arrivata la richiesta di scorporare dalle percentuali dei posti letto occupati da pazienti Covid, chi va in ospedale per altri motivi e incidentalmente risulta anche positivo ma senza i sintomi del Coronavirus. "É una percentuale non indifferente, nel senso, siamo sull'8,10, 15% di pazienti, a seconda dei giorni, che hanno questa positività." Il motivo della richiesta dei Governatori è facilmente intuibile, temono di finire in arancione o peggio, il che significherebbe lockdown e molti fra i sanitari si sono detti contrari allo scorporo dei dati, per loro non conteggiare nel totale pazienti ricoverati in ospedale per cause diverse dal Covid che però risultino positivi, sarebbe una semplice operazione di maquillage perché nella sostanza, cioè sul campo, non cambierebbe nulla si tratta sempre e comunque di pazienti che finiscono ricoverati in area Covid, non certo nei reparti e per chi lavora in Pronto Soccorso è giusto così. "Pensare di mettere questi pazienti nel reparto specialistico, in una sostanza isolata esporrebbe sicuramente un maggior rischio di diffusione del contagio all'interno di quel reparto, sicuramente conviene avere i pazienti in un reparto completamente isolato in cui il personale è sempre vestito con i DPI è protetto e non deve cambiare ogni volta che entra nella stanza rimetterselo e toglierselo.".