La potenza CGIL-CISL-UIL difendono il loro primo maggio, festa del lavoro e non del Governo, il messaggio rilanciato dal palco da Maurizio Landini, che dopo aver definito una provocazione il Consiglio dei Ministri convocato in contemporanea, boccia ora il decreto varato dall'esecutivo. "Noi continueremo questa nostra mobilitazione che abbiamo lanciato oggi primo maggio, ma la continuiamo, saremo il sei a Bologna, saremo il 13 a Milano, saremo il 20 a Napoli e se non avremo risposte noi siamo pronti tutti assieme a continuare questa mobilitazione fino a quando non abbiamo ottenuto i risultati e i cambiamenti di cui abbiamo bisogno". Più morbida, rispetto al provvedimento, la posizione della CISL. "La CISL ha apprezzato tantissimo la scelta del Governo di concentrare tutte le risorse del Def per aggiungere un ulteriore taglio contributivo su lavoratori e lavoratrici, che significa aumentare il netto in busta paga anche per contrastare l'inflazione". Anche la CISL, ad ogni modo, contesta il metodo adottato dal Governo mentre tornando ai contenuti forti sono le perplessità della UIL su temi come precariato e sicurezza. "Ci siamo sul tema della sicurezza sul lavoro, ci sono poche e timide misure, non ci siamo soprattutto sul tema della precarietà. Noi ieri abbiamo portato con noi un pezzo di vita reale, una ragazza che ha raccontato la sua vita che ha fatto con 20 contratti a tempo determinato. Per noi questo è il tema principale".