"È un momento storico, è un momento per me, lo vedete, di estrema emozione, non avrei mai creduto di poter arrivare fin qui e ci sono tante persone che devo ringraziare, Fabio ovviamente e la Procura di Roma, il Dottor Pignatone, Giovanni Musarò, senza di loro non saremmo qui". È emozionata Ilaria Cucchi e lo sono anche i genitori, che attendevano a casa la notizia. I Carabinieri che hanno picchiato il fratello Stefano, dopo averlo arrestato per detenzione di droga, una notte di ottobre 2009, causandone la morte sei giorni dopo in ospedale, sono stati condannati anche in appello e le loro pene anzi, sono state aggravate: 13 anni per omicidio preterintenzionale per Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo, uno in più rispetto al primo grado. Ma non erano i soli a processo, quattro anni sono stati infatti inflitti, all'allora Comandante della Stazione Appia, Roberto Mandolini, per avere falsificato il verbale d'arresto del ragazzo, aprendo così il depistaggio che avrebbe poi a lungo coperto i colpevoli. Condannato anche Francesco Tedesco, il supertestimone che ha consentito di far luce sulla verità, dopo un primo periodo di silenzio, anche lui per falso, due anni e mezzo, dopo essere stato assolto in primo grado per l'omicidio. La madre di Stefano, fa sapere il suo legale Stefano Maccioni, ha pianto al telefono, è un momento di grande commozione, dice l'avvocato, dopo 12 anni la lotta non è ancora finita, siamo comunque pienamente soddisfatti della decisione di oggi.