Piccole imbarcazioni con poche persone a bordo messe in mare dai trafficanti, una dopo l'altra, dalle spiagge di Libia e Tunisia approfittando delle condizioni meteo marine favorevoli prima che torni il maltempo. La guardia costiera tunisina negli ultimi due giorni ne ha fermate sette con 269 persone, ma quelle che sono sfuggite ai controlli sono molto più numerose. Arrivano senza sosta sulle coste del Sud Italia in autonomia. Il gruppo più consistente a Reggio Calabria: 80 persone, per lo più donne e bambini salvati dalla guardia di finanza. 24 tutti tunisini su una barca di sette metri approdata in Sardegna. 32 salvati dalla guardia costiera e portati ad Augusta. Arrivi incessanti a Lampedusa soprattutto sul lembo d'Europa più vicino all'Africa: sbarchi, soccorsi, tragedie quasi ogni giorno. Nell'hotspot, in cui una neonata di 6 mesi è morta per cause ancora da accertare, ci sono più di 1.000 persone in condizioni al limite. La capienza non supera i 400 posti. I trasferimenti in nave in altre strutture d'Italia procedono ma gli arrivi sono più veloci e numerosi. E intanto dal Mediterraneo lungo la più letale rotta migratoria arrivano di continuo richieste d'aiuto. La nave di Medici Senza Frontiere ha salvato in diverse operazioni oltre 250 persone tra cui donne incinte, nuclei familiari con bambini piccolissimi, ragazzini fuggiti dalla Libia da soli. "Il più piccolo ha 10 anni e viaggia da solo. Abbiamo anche ragazzini di 12-14 anni che stanno viaggiando da soli. Molti e molte arrivano da paesi in guerra. Molti arrivano dal Sud Sudan, molti arrivano dall'Etiopia, dall'Eritrea, dal Mali. Molti di loro ci stanno raccontando già delle tragiche esperienze degli anni e dei mesi passati in Libia".