Una centrale del terrorismo che dall'Italia organizzava attentati in Turchia e gestiva traffici illeciti in diversi paesi europei: dal traffico di armi droga di esseri umani al contrabbando di farmaci. A capo, c'era Boris Boyun 40 anni considerato uno dei capi della mafia turca; è stato arrestato all'alba dagli agenti della polizia che hanno fatto irruzione in un appartamento nel viterbese dove era detenuto agli arresti domiciliari. Arrestato a Rimini nel 2022 su mandato di cattura europeo, aveva chiesto protezione internazionale all'Italia. Ad incastrarlo, è stata una microspia inserita nel braccialetto elettronico, oltre alle cimici piazzate in tutta la casa. Gli investigatori coordinati dall' antiterrorismo di Milano, sono riuscita ad ascoltare ogni sua conversazione e documentare come l'uomo continuava a gestire i suoi affari dagli arresti domiciliari. Si va dall'ingresso dei migranti dal confine a Trieste attraverso la rotta balcanica all'ordine di un omicidio di un cittadino turco avvenuto il 10 marzo scorso fino alla pianificazione di reati e attentati terroristici in Europa. Per gli investigatori, era stato lui a pianificare l'attentato poi sventato grazie allo scambio di informazioni tra le polizie italiana e turca, ad una fabbrica di alluminio in Turchia lo scorso 19 marzo. L'operazione antiterrorismo ha portato all'arresto di altre 18 persone tra loro anche i due avvocati difensori di Boyun accusati di ricettazione.