Sarà stata la quantità a fare la differenza? Sta di fatto che la figlia si è salvata, la madre no. La giovane aveva appena assaggiato quella minestra, la donna invece l'aveva mangiata. La vittima, 79 anni, sarebbe stata avvelenata dal batterio del botulino presente in una zuppa ai carciofi, di quelle già preparate, comprata in un supermercato di Roma. Un batterio che sarebbe stato fatale, tanto che i medici dell'ospedale Sant'Eugenio sono riusciti a salvare solo la figlia. Mentre sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo e delegato alla ASL e ai Carabinieri del NAS le indagini. Ma c'è un problema: il fatto è accaduto a fine settembre, un mese fa dunque. Questo rende le indagini complicate, perché la denuncia è arrivata in ritardo. La famiglia ha sporto querela solamente 7 giorni dopo la tragedia. L'ASL dopo la segnalazione si è messa al lavoro, analizzando i rimasugli di zuppa nel pentolino dov'era stata cucinata e lì sono state trovate tracce di botulino.