Sono bastati pochi secondi per scatenare il panico. Istanti in cui si è temuto il peggio. Siamo nella basilica di Santa Prassede a Roma. Sta per iniziare un concerto di musica sacra organizzato dall’Ambasciata slovacca, quando un uomo entra in azione all’improvviso: prima si scaglia contro la statua di Santa Prassede, poi contro quella di Sant’Antonio. Le colpisce ripetutamente, le danneggia irrimediabilmente. I volti sacri rotolano a terra. Ma non basta. Non soddisfatto, scaraventa sul pavimento tutto quello che trova davanti a sé: candelieri, teche. Prova anche ad afferrare un crocifisso per farlo a pezzi. Solo l’intervento del parroco e di qualche fedele lo ferma. Infine, fugge facendo perdere le sue tracce. “Io ero seduto al primo banco e immediatamente ho sentito un rumore quando qualcuno ha messo per terra questa immagine che stava in una protezione di vetro. È stato un rumore enorme. Quando mi sono alzato per vedere, lui era già a metà chiesa ed è subito andato verso la statua di Sant’Antonio. Quando io ho detto di non farle niente, lui l’ha buttata per terra”. Ora si indaga per risalire al responsabile dell’atto vandalico. È caccia alle immagini delle telecamere di sorveglianza dei negozi e delle banche della zona. Si spera di riuscire ad individuare l’autore dello scempio. Da chiarire anche con quale oggetto abbia colpito le immagini sacre. Al momento si escluderebbe il gesto di matrice religiosa, mentre l’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di uno squilibrato.