C’è un nome, e su quel nome la polizia sta lavorando, nel riserbo più assoluto, per fare terra bruciata attorno all’aggressore identificato grazie alle telecamere del locale notturno dove ha conosciuto quella donna che poi ha riempito di botte a Colle Oppio, il parco di Roma, a due passi dal Colosseo. Fondamentali anche le testimonianze dei titolari del pub. L’arresto, dunque, potrebbe essere questione di ore, mentre se la caverà la donna di quarantanove anni australiana che con quell’uomo ha stretto amicizia pensando magari di divertirsi e passare una bella serata. Invece, nel buio di Colle Oppio, è stata pestata, picchiata e probabilmente non era più in grado di reagire quando l’uomo ha abusato di lei. Lei, che è straniera, non poteva conoscere questa zona, né sapere che, di notte, fra gente che bivacca, sbandati, spaccio di droga, non era il posto migliore dove proseguire una serata. E intanto, i residenti lamentano l’assenza di presidio del territorio. “Colle Oppio è un parco di rilevanza nazionale e internazionale per i beni culturali e l’archeologia che vi si trova all’interno. È stato abbandonato al degrado da questa Amministrazione”.