Le spiagge di Savona soffrono e ci guadagneranno poco annullando la data del Jova Beach Party cancellata ad Albenga a causa dell'erosione di quasi 12 metri di spiaggia. Questa è solo la punta dell'iceberg di un'emergenza che ha colpito tutto il litorale del ponente savonese, ma soprattutto Alassio. La mareggiata di fine ottobre aveva messo in ginocchio tutta la provincia, distruggendo interi stabilimenti balneari, obbligando gli operatori turistici a un tour de force per ripristinare le strutture entro la stagione estiva. Ora le mareggiate delle ultime due settimane hanno nuovamente creato una situazione di emergenza. Ad Alassio in alcuni casi il mare arriva fino alle strutture fisse dei bagni, obbligando i gestori a posizionare i lettini in acqua. Ma anche le altre spiagge italiane non sono messe meglio. Si calcola che almeno il 50% dei litorali italiani sono soggette a fenomeni di erosione costiera, con situazioni più gravi, più accentuate, in Molise, in Basilicata e in Puglia e situazioni, diciamo, meno accentuate nell'alto Adriatico, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Colpa dell'uomo in quasi tutti i casi, ma non si può pensare di non intervenire. Molto spesso si cerca di risolvere un problema che è generato, appunto, dalle opere dell'uomo con altre opere dell'uomo e quindi succede quello che accade soprattutto nelle Marche, dove l'80% del litorale è protetto dalle opere antierosione, quindi barriere frangiflutti, quindi artificializzazione del litorale che si aggiunge ad artificializzazione. Questo è negativo, quindi bisognerebbe, al contrario, recuperare naturalità.