Uniti sotto Marco Aurelio contro Virginia Raggi. Per la prima volta i sindacati, insieme, CGIL, CISL, UIL e UGL, proclamano lo sciopero generale contro la Sindaca di Roma. Sono i dipendenti delle municipalizzate, le aziende partecipate dal Campidoglio, a cominciare da quelli di AMA, l'azienda dei rifiuti che soffre di un serio problema di governance. A loro si uniscono i dipendenti di Roma Multiservizi, 3500, che vedono lo spettro del licenziamento dopo dicembre. Sono quelli che lavorano nella raccolta rifiuti, negli asili nido, nelle mense, nelle scuole. Vogliono risposte da un'amministrazione che ha messo in liquidazione la società Roma Metropolitane. La risposta alla mobilitazione arriva via tweet dal Sindaco, ma non è quella attesa. "Una minoranza di sindacalisti vuole tenere in ostaggio la città", scrive la Sindaca, "Roma è stanca di scioperi ingiustificati". A scudo di Virginia Raggi anche le parole di Luigi Di Maio, impegnato in Umbria. "La storia che alcuni sindacati fanno sempre sciopero il venerdì per fare il weekend mi sembra ormai una questione indecente", dice l'ex Ministro del lavoro, "ma Roma è ed è sempre stata uno snodo chiave della politica nazionale". E non è un caso che su queste vicende Matteo Salvini abbia preso la rincorsa per lanciare l'assalto e provare a conquistare Palazzo Senatorio. Lo sciopero è l'occasione per l'ennesimo fendente. "La città è stanca di un Sindaco incapace", scandisce il leader leghista che rilancia sulle dimissioni. Il PD definisce indegne le parole di Virginia Raggi sui lavoratori. "L'unica cosa che tiene in ostaggio la città", reagiscono dal Nazareno, "è l'incapacità di questa amministrazione di risolvere i problemi". Va ricordato che il mandato della sindaca Virginia Raggi scadrà nel 2021. Le grandi manovre elettorali però sono già iniziate, perché la data del voto non è ancora scolpita nella pietra.