In questo momento in cui la curva pandemica riprende corpo e fiato, ci sembrava davvero doveroso dare questo tipo di risposta che, come sappiamo, pur essendo le scuole un luogo sicuro, la cautela crediamo che sia davvero in questo momento un bene prezioso per le famiglie, per i ragazzi, ma anche per il sistema scolastico. Il piano prefettizio per quanto riguarda l'organizzazione delle scuole è pronto, cosa prevede ed è sufficiente a garantire la sicurezza anche ai ragazzi delle superiori quando torneranno al 50%? Assolutamente sì, c'è stato un grande lavoro da parte delle prefetture ma parallelamente della regione Lazio. Sono state individuate due fasce orarie, quelle delle 8 e quella delle 10 per fare in modo che ci sia questo scaglione, mentre sul fronte dei trasporti siamo riusciti ad implementare enormemente le corse Cotral e degli autobus privati. Abbiamo dato il via ai drive in sanitari dichiarati ai ragazzi, quindi le condizioni che la regione doveva fare per garantire una riapertura in sicurezza sono state messe oggettivamente in campo. Nel caso in cui una volta riaperte anche superiori, i contagi dovessero ancora salire, potrete prendere decisioni diverse e tornare in DAD al 100%? Noi dobbiamo sempre conciliare questi due valori, queste due esigenze, quella dello studio e quella della sicurezza sanitaria. Quindi potranno anche esserci decisioni nuove in futuro. Studenti, presidi, personale ATA sono in questo momento sul piede di guerra. Preannunciano manifestazioni perché hanno comunque paura sul fronte sicurezza. Cosa si sente di dire loro? Anzitutto con loro c'è un confronto molto importante che noi facciamo settimanalmente proprio per verificare, monitorare o ricevere di suggerimenti. Ci vuole una grande collaborazione in una fase di emergenza come quella che viviamo. Poi certamente c'è una discussione che bisogna aprire anche col Governo che è quella di fare in modo che magari le vaccinazioni possano coinvolgere anche la popolazione scolastica. Crediamo che questa debba essere una delle altre emergenze su cui l'infinita emergenza sanitaria sta ponendo l'attenzione.