L’ha uccisa con una bottiglia, poi è sceso al bancomat e ha prelevato 500 euro dal conto di lei. Omicidio volontario e rapina. Luca Marchelli, 32 anni, lavori saltuari e problemi di droga, è finito in manette per l’omicidio di Tiziana Pavani, cinquantacinquenne segretaria scolastica uccisa nel sonno nel suo appartamento in via Bagarotti 44, quartiere milanese di Baggio. Confessa nel corso di un interrogatorio davanti agli inquirenti che lo mettono alle strette mostrandogli le immagini delle telecamere di sorveglianza della banca dove lui, un’ora dopo l’omicidio, effettua il prelievo. “Avendo le immagini di questo prelievo, abbiamo subito riconosciuto le scarpe e il giubbino che indossava questa persona, che erano identiche a quelle che stava indossando davanti a noi la persona che stavano sentendo. Per cui, dopo un po’ lo stesso ha ammesso, ha modificato la sua versione originaria, nella quale aveva ammesso di essere stato in casa la sera della morte, ma di non essere stato lui e ha affermato che invece era stato lui a colpire la signora con una bottiglia trovata in casa”. I due si erano conosciuti quattro anni fa grazie a un sito di incontri e da allora avevano una relazione occasionale. È stata lei ad aprire la porta al suo assassino la sera precedente. Lui aveva consumato cocaina. Nel cuore della notte, attorno alle 4,30, colpisce Tiziana con una bottiglia piena. “Mi doveva 2.450 euro”, si giustifica davanti agli inquirenti. Dopo l’omicidio prende cellulari e bancomat della vittima, trova il codice PIN e prova la strada della messa in scena. Uscendo lascia aperto il gas e sarà proprio quell’odore, ore dopo, a far scattare l’allarme.