Giuseppe Volpe ci spiega come gli agricoltori di Terlizzi si approvvigionano di acqua, a pagamento, dai 14 pozzi artesiani della sua cooperativa irrigua. "Ogni impulso che diamo a questo pulsante verde sono 500 litri. Se uno vuole 2000 litri deve dare quattro impulsi. Una volta fatte queste operazioni si mette la scheda qua vicino 10 secondi e parte l'acqua". "Ricaricando di €50 la scheda, quanta acqua ottengo?" "50 metri cubi". "Com'è la situazione col caldo in questi giorni?" "Negli ultimi anni stiamo andando in affanno. Non riusciamo più a soddisfare le esigenze dei soci perché con queste temperature, gli andamenti climatici degli ultimi anni, non ci riusciamo più". Eppure di acqua, gli agricoltori di Terlizzi e del circondario, potrebbero averne a volontà e gratis. Queste sono le opere costruite 30 anni fa per portare nei campi le acque del depuratore. Impianti di canalizzazione e pompe mai entrate in funzione. "Si può utilizzare per caduta, senza consumo di energia, senza aggravio di energia si può benissimo utilizzare l'acqua del depuratore per irrigare da qui fino al mare, per caduta". "Ma perché, secondo lei, non viene fatto funzionare questo impianto che già c'è?" "Non lo so. Non lo so e non mi interessano i perché. Però, c'è da dire, che ora non si può più, non si può più andare non ci sono più alternative o non ci sono più scuse perché per la situazione in cui stiamo non si può più andare avanti. Nella maniera più assoluta". Ed eccolo il punto in cui le acque ripulite dal depuratore escono in superficie dando vita ad un ruscello che scivola velocemente verso il mare. Qualcuno, non rassegnandosi a tanto spreco, prova a trattenerne un po' come può.